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Il ruolo dell’Additive Manufacturing nella digitalizzazione della manifattura sostenibile

da | 6 Lug 2021 | Finanza Agevolata, News

 

 Lo studio AM Trends in EMEA di HP esamina come le aziende che hanno già implementato processi di produzione digitale e additiva per la realizzazione di parti industriali percepiscano i vantaggi derivanti dall’adozione di tale strategia, e in che misura si aspettano la continua accelerazione di questo macro-trend nel breve e medio termine.

Additive Manufacturing (AM) gioca un ruolo significativo nella trasformazione digitale, nella produzione on-demand e nella manifattura sostenibile. La ricerca AM Trends in EMEA HP, condotta in collaborazione con 3dbpm Research, rivela che il 96% dei principali produttori di componenti industriali in Europa (Francia, Germania, Italia, Spagna, Benelux e Regno Unito) è concorde nell’affermare che la produzione additiva li supporta nell’accelerare l’introduzione di nuovi prodotti sul mercato. Il 100% riconosce l’importanza di incrementare la digitalizzazione dei propri processi produttivi e per la stragrande maggioranza, la capacità di realizzare parti on demand rappresenta il principale driver di questo approccio. Nei prossimi 12 mesi il 63% delle aziende che hanno partecipato all’indagine investirà in digitalizzazione per un valore stimato dai 100.000 fino ad oltre un milione di euro riconoscendo l’efficacia di un ecosistema produttivo agile abbinato a funzionalità tecnologiche all’avanguardia. Inoltre, il 61% ha dichiarato che la sostenibilità è un fattore rilevante o molto rilevante per digitalizzare sempre più i propri flussi di produzione.

“Nel settore del manufacturing è in corso una profonda trasformazione digitale. Le aziende leader del futuro saranno quelle che si avvalgono della potenza di software, dati, AI e digital manufacturing per reinventare e personalizzare i prodotti e le esperienze dei propri clienti. Negli ultimi anni la nostra tecnologia HP Multi Jet Fusion ha fornito più di 60 milioni di parti stampate in 3D e la richiesta è aumentata esponenzialmente negli ultimi 15 mesi” interviene Davide Ferrulli, Regional Manager HP 3D Printing France, Italy, Nordics che continua “Le funzionalità avanzate della stampa 3D stanno generando opportunità di disruption in tutti i settori e con un approccio decisamente sostenibile dal punto di vista ambientale, un fattore determinante per i produttori di oggi. Infatti, la stampa 3D e la sua natura intrinsecamente flessibile promuovono un’economia più circolare.”

Con l’AM, più funzionalità dei componenti e flessibilità della produzione. Ma anche più economia circolare

L’impiego della manifattura additiva nella realizzazione di parti industriali è considerata la soluzione per produrre componenti più economici e in modo più veloce. Il 79% dei produttori europei ha dichiarato che la produzione additiva li ha sostenuti nell’affrontare le sfide di produzione legate al COVID-19. Gli investimenti più importanti nella digitalizzazione e nella produzione additiva provengono da Regno Unito e Germania: inglesi (50%) e tedeschi (40%) dono intenzionati a investire più di 1 milione di euro nei prossimi cinque anni.

L’83% dei rispondenti utilizza l’additive manufacturing per la produzione di componenti e strumenti per realizzare beni capitali o altri strumenti di produzione (produzione indiretta o rapid tooling); la metà (52%) realizza già prodotti finiti completi, il che rappresenta l’attuale frontiera della produzione additiva. Oltre il 95% degli intervistati si aspetta che l’uso della produzione additiva continui a crescere. L’83% ha intenzione di investire nel potenziamento delle competenze di produzione digitale nei prossimi 12 mesi. Per il 65% di loro, questo investimento includerà l’additive manufacturing. Allungando invece l’orizzonte ai prossimi cinque anni, il 92% investirà probabilmente nelle proprie competenze di produzione digitale e per il 77% di loro, questo investimento includerà l’additive manufacturing.

Per i produttori italiani di parti industriali, il principale vantaggio della produzione additiva (60%) è stata la maggiore efficienza delle parti 3D (produzione diretta o rapid manufacturing) e quindi nella possibilità di ottimizzare forma e performance dei prodotti, nettamente al di sopra del dato complessivo europeo del 45%. Per il 57%l’additive manufacturing fornisce il supporto necessario per accorciare la supply chain. Inoltre, il 75% di essi considera la sostenibilità un fattore chiave per la digitalizzazione dei processi produttivi. Sempre il 75% prevede, nei prossimi 12 mesi, di investire in processi di digitalizzazione per un valore stimato tra i 100.000 euro e oltre un milione di euro.

 

Fonte: Industry4Business

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