Regione Lazio – Infrastrutture aperte per la ricerca
REGIONE LAZIO – INFRASTRUTTURE APERTE PER LA RICERCA
Finalità: La Regione Lazio intende potenziare le capacità del sistema regionale della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico rafforzando il legame tra i produttori di conoscenza e le imprese in grado di trasformare tale conoscenza in una crescita dell’economia e della buona occupazione basata su tecnologie più competitive.
A tal fine l’Avviso prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento per l’avviamento o il potenziamento di infrastrutture per la ricerca, che producano nuova capacità operativa dedicata a corrispondere ai fabbisogni di ricerca e innovazione delle imprese con riferimento alle aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy Regionale (RIS3) e alle traiettorie di sviluppo ivi delineate.
Soggetti beneficiari: I beneficiari sono soggetti di natura privata o pubblico privata, aventi qualsiasi forma giuridica che sia compatibile con la proprietà degli investimenti agevolati (ad esempio: società, reti o consorzi dotati di personalità giuridica e proprio patrimonio) e con lo svolgimento in via prevalente di attività economiche di ricerca, di trasferimento tecnologico e relativa assistenza. Sono ammissibili aggregazioni prive di patrimonio solo se tra Enti Pubblici e a condizione che abbiano la piena disponibilità degli investimenti agevolati ed assicurino la stabilità necessaria per garantire nel tempo la gestione unitaria dell’infrastruttura e il suo carattere aperto.
Tipologia di interventi ammissibili: Il progetto di investimento deve riguardare la creazione o l’ampliamento di una “infrastruttura di ricerca” intesa come un complesso organico e funzionale di impianti, risorse e servizi il cui utilizzo sono di interesse della comunità scientifica, comprese le imprese laddove esse svolgano attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, per compiere ricerche nei rispettivi settori.
Spese ammissibili: Sono spese ammissibili gli investimenti materiali e immateriali, acquistati a prezzi di mercato da soggetti terzi ed indipendenti rispetto ai soci ed ai partner del beneficiario, e riguardanti principalmente:
– gli impianti o i complessi di strumenti scientifici;
– le risorse basate sulla conoscenza, quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate;
– le infrastrutture basate su tecnologie abilitanti dell’informazione e comunicazione, quali le reti di tipo GRID, il materiale di tipo informatico, il software e gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo strettamente necessario per soddisfare la domanda di ricerca cui si rivolge l’operatività specifica del Beneficiario.
Sono ammissibili in forma accessoria opere murarie (compresi gli impianti “civili” quali riscaldamento, elettricità, acqua, etc.) nella misura massima del 25% del totale delle spese ammesse e se strettamente necessari a rendere funzionale l’investimento principale. Le spese ammissibili devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda, salvo quelle relative all’attività di progettazione e all’acquisto di terreni (entrambe non superiori al 10% delle spese ammissibili).
Entità e forma dell’agevolazione:
L’agevolazione è un contributo a fondo perduto pari al 50% del totale delle spese ammissibili ed effettivamente sostenute, quindi, indipendentemente dalla natura (pubblica o privata) e dalla dimensione dei soggetti beneficiari (incluse le grandi imprese), ma a condizione che l’accesso all’infrastruttura e ai servizi connessi sia aperto a più utenti imprese e offerto in modo trasparente e non discriminatorio (attività economica).
Tuttavia nel caso di beneficiari che sono organismi di ricerca e diffusione della conoscenza, l’uso dell’Infrastruttura di Ricerca può essere destinato a svolgere attività non economica, vale a dire di ricerca indipendente (non commissionata dalle imprese e i cui risultati sono pubblici), nella misura massima del 30%, e una quota corrispondente degli investimenti può essere sovvenzionata al 100% non avendo natura di aiuto di Stato.
Ciascun progetto può avere un contributo massimo di 3 milioni di euro.
Presentazione delle domande:
I termini per la presentazione delle domande non sono stati ancora definiti.